Oggi vorrei stupirti, raccontandoti di me e di una cosa che mi è successa questo week end.
Sabato pomeriggio ero alla Feltrinelli di Mantova, la mia città, in occasione della presentazione del libro “Due gradi e mezzo di separazione. Come il networking facilita la circolazione delle idee (e fa girare l’economia)” di Domitilla Ferrari.
Ho aspettato questo giorno con una certa trepidazione: seguo Domitilla online da molto e data la mia timidezza cronica temevo che non sarei nemmeno riuscita a presentarmi.
Quando sono arrivata mi sono messa in prima fila e per me già quello è stato un bello sforzo. Ho fatto di più: mi sono presentata e Domitilla mi ha risposto “Che bello che siano venuti degli amici a vedermi”; io l’avevo solo stalkerata negli ultimi giorni sui social, mica immaginavo si ricordasse di me.
La presentazione è passata in un lampo, al punto che se riesco vorrei partecipare pure a quella di Verona (d’altro canto ormai faccio parte del fanclub). Ma non è di questo che ti voglio parlare.
Alla fine della presentazione, come sempre, c’è il momento domande all’autore: io avevo la testa piena di cose da chiedere, il mio ragazzo mi occhieggiava perché se lo immaginava, ma alla fine non ho avuto il coraggio di prendere il microfono in mano e farmi sentire.
A mia discolpa posso però dirti che sono riuscita a farmi fare una dedica nella copia del libro e che almeno una domanda sono riuscita a porgliela.
Lasciata la libreria me ne sono rimasta un po’ davanti alle vetrine della libreria a pensare. Il mio ragazzo continuava a ripetermi “perché non le chiedi di andare a prendere un aperitivo insieme?”. A me suonava come pura follia “ma no, è in tour, sarà stanca, avrà pur voglia di farsi i fatti suoi” e mentre eravamo lì che discutevamo, lei esce con la giornalista che l’ha intervistata poco prima e altre ragazze che avevano assistito alla presentazione del libro.
Sai cosa è successo? È capitato che Domitilla è venuta lì e mi ha fatto: “noi andiamo a bere qualcosa, vi unite?”.
Ecco, io in quella serata credo di aver imparato un bel po’ di cose nuove su di me, che sto ancora metabolizzando: ho quasi trent’anni e la devo smettere di nascondermi dietro al “da adolescente ero terribilmente timida, ho fatto passi da gigante ma la strada è ancora lunga”. No, ormai sono arrivata alla fine della strada e se mi guardo indietro di cose belle ne ho fatte – di ostacoli ne ho superati – perché avere ancora timore? Di cosa, poi?
All’aperitivo Domitilla mi ha aperto gli occhi su un paio di cose che riguardano me e la mia professione. L’ha fatto come lo potrebbe fare qualcuno che non ti conosce (senza essere influenzato dalla tua amicizia), ma mi ha reso felice sentirmelo dire da lei.
Una su tutte che devo smettere di lamentarmi: io non mi reputo una persona pessimista, anzi, di solito sono sempre io che sprono gli amici a non avere paura e a fare le cose che amano, però è vero che mi sono lamentata un po’ di quel che mi circonda. Lei mi ha detto “cambia le cose”. L’ha detto con una tale disarmante semplicità che oh, mi ha convinta.
Cosa voglio trasmetterti con questo post? Di non avere paura e di fare ciò che ami. Quando insegnavo alla Naba ero sincera con i miei alunni: il mondo del lavoro è ben diverso da quello della scuola, ma ho sempre cercato di far loro capire quanto sia importante avere passione ed entusiasmo nel proprio lavoro.
Ho amici che desiderano lasciare un lavoro che non li soddisfa, altri che vorrebbero mollare tutto e aprire partita IVA. Sei tra questi? Preparati, fai un piano, ma poi fallo. Non sto dicendo sia facile, ma se hai un’idea e la pancia ti dice che è giusta, buttati.
Forse la frase “se vuoi, puoi” è una frase fatta, ma certo è che la maggior parte degli ostacoli che immaginiamo sono solo scuse per rimandare il raggiungimento dei nostri obiettivi. La crisi, la scarsa autostima, gli studi sbagliati, sono tutte scuse che mi sono raccontata per rimandare il mio sogno di diventare una web designer freelance.
Iniziare a costruire la mia presenza online, imparare dai migliori (ma anche dai peggiori), circondarmi di persone che mi stimolano e da cui imparare ogni giorno qualcosa di nuovo mi hanno aiutata a diventare quella che sono oggi.
E come dice sempre Domitilla, sorridi.
Ciao Laura! Ti ho conosciuta grazie al Web e mi sei sembrata tutt’altro che timida…Il tuo post mi ha trasmesso la voglia di continuare a credere in ciò che sto facendo (nonostante le difficoltà e il sentirsi a volte un pesce fuor d’acqua) 🙂 Un bacio grande, Federica
Grazie Fede, cosa stai facendo di bello? Fammi sapere come sta andando.
Di nulla! La mia vita londinese procede bene. Cosa sto facendo te lo dico in privato 😉
Stringiamo i denti e saliamo a bordo 🙂 e se le cose non vanno cambiamole!
E andiamo!!!!
Madda 🙂
Fammi sapere!
Domitilla è una persona davvero adorabile: devo dire che ho avuto quasi la tua stessa esperienza a Milano e non mi ha ripudiata nonostante sulla maggior parte delle cose abbiamo una visione diversa… In compenso sono stata d’accordo su tutto quello che ha scritto in questo libro! 😉
Vero, Mykoize? 🙂 Grazie per esser passata di qui!