Con questo post inizio una mini-serie di articoli che raccolgono le buone abitudini che, come web designer freelance, metto in pratica tutti i giorni.
Ho pensato di raccogliere le abitudini in tre fasi temporali:
- Crescita del business
- Maturazione e consolidamento
- Miglioramento
Per ognuna di queste ho scritto un post (che ben si adatta anche a chi web designer non lo è, ma è un freelance).
NB. Questa serie era nata come articolo unico, ma con lo scorso post siete stati così gentili da arrivare fino alla fine e comprensivi con i vostri messaggi, che questa volta ho pensato di rendervela più facile. 😂
I temi trattati in questa mini-serie fanno parte di un intervento che ho tenuto online per Veneto Formazione: se vuoi puoi rivederlo qui.
Crescita del proprio business
Nella fase iniziale, la maggior parte dei freelance attraversano una “vivace” fase di avvio: d’altro canto non si nasce freelance già imparati. 😉
Questa fase comincia con l’inizio della propria attività e termina con uno sviluppo costante ed equilibrato di quest’ultima.
1. Indovina? Se vuoi fare il web designer devi avere un sito web
Avere un sito web è fondamentale per presentarsi al meglio online: non è vero che “i siti web sono morti”. Il discorso poi vale ancora di più se sei un web designer, perché il sito web equivale al tuo biglietto da visita.
Il sito web è ancora un potente strumento di business online, perché:
- permette di far conoscere la tua attività aumentando la brand awarness del tuo brand;
- è il centro fondante della tua presenza online, dalla quale parte ogni successiva operazione di marketing;
- se utilizzato in maniera strategica, favorisce e sostiene l’aumento del fatturato.
Cosa non può mancare nel tuo sito web? Da designer credo debba rispecchiare il tuo stile: se chiaro e originale, nuovi possibili clienti ti contatteranno per chiederti di lavorare ai loro progetti. È poi importante avere un portfolio con tutti gli ultimi lavori eseguiti e un blog in cui raccontare il tuo lavoro e la tua professionalità.
2. Individuare una nicchia di mercato
Se sei all’inizio è importante capire a chi vuoi offrire i tuoi servizi: individuare una nicchia di mercato scoperta e non ancora presidiata può fare la differenza. La nicchia è un segmento di mercato di cui fa parte un gruppo ristretto di persone che hanno bisogni e caratteristiche comuni.
I motivi per cui è importante trovare una nicchia è che, se ne fai parte, è più facile diventarne un esperto, ed è più semplice trovare nuovi potenziali clienti: questi ultimi potranno vedere i lavori che hai già eseguito in precedenza (l’importanza del portfolio di cui scrivevo poco più su). Come esperto in una nicchia puoi infine offrire servizi premium, data la profonda conoscenza in quel particolare settore.
3. Il networking per spiccare il volo
“Il concetto di networking viene spesso frainteso: non ha a che fare con la ricerca di relazioni opportunistiche (e nemmeno con quegli eventi in cui ci si scambia i biglietti da visita).
Il networking consiste invece nel mettere in contatto le persone in modo tale che tutti trovino ciò di cui hanno bisogno.
Quante persone conosci? Su quante di queste puoi fare affidamento?
I social media possono aiutarci a capire a chi dare tempo, nella nostra rete, e con chi scambiare informazioni e consigli: si chiama economia del dono.
Per attrarre gli altri devi condividere informazioni e interessi (gli affari verranno dopo). Da qui in poi puoi iniziare a costruire un rapporto.
Fare networking non serve per fare carriera o cambiare lavoro: serve ad avere una vita più interessante e, di conseguenza, può aiutarci a fare carriera o cambiare lavoro.”
Sono parole di Domitilla Ferrari, scrittrice di Due gradi e mezzo di separazione. Come il networking facilita la circolazione delle idee (e fa girare l’economia) e Se scrivi, fatti leggere. L’importanza della riconoscibilità in Rete, entrambi pubblicati da Sperling & Kupfer.
Per approfondire puoi vedere: Il networking secondo Domitilla Ferrari, se invece vuoi leggere come ho conosciuto Domitilla in questo post puoi farti due risate.
4. Quanto costa un web designer?
Una delle domande che mi viene fatta più spesso è: come stimo il prezzo di un mio servizio? La risposta è sempre: dipende. Il tema è complesso e meriterebbe un post a parte, ma sintetizzando possiamo dire che occorre:
- analizzare il target: quanto è disposto a spendere per il tuo servizio un possibile cliente?
- analisi della concorrenza: i tuoi competitor a che prezzo vendono lo stesso servizio?
- costi: quanto ti costa realizzare quel lavoro (ha a che fare con il tempo: lo approfondirò nel prossimo post)?
- margine di guadagno: sperando che tu non voglia lavorare per andare in pari con le spese, detta alla buona, quanto vuoi che ti rimanga in tasca del costo totale?
Se vuoi approfondire puoi leggere anche: Perché pubblicare i prezzi dei tuoi servizi sul tuo sito web.
Siamo arrivati alla fine del primo articolo dedicato alle buone abitudini del web designer freelance: nel prossimo vediamo insieme la maturazione e il consolidamento dell’attività del web designer: a presto! 😉
Fonti
1. Le fasi dello sviluppo aziendale
2. Calcolo del prezzo: come calcolare il prezzo di vendita
3. Successful Freelancing For Web Designers, Smashing Media GmbH
bravissima ^_^
🙂