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Brand styling, Logo design

Logo design: partiamo dalle basi

Guida alla Logo Design

Soprattutto online si fa ancora confusione con la terminologia: logo, logotipo, pittogramma, rappresentano elementi diversi:

  • Logotipo: rappresenta la parte scritta del logo. Sono logotipi le scritte di: IMB, Apple, Nike.
  • Pittogramma: è il disegno che accompagna il logotipo. Per esempio: la mela morsicata di Apple, lo swoosh di Nike.

Di solito un logo prevede sia il logotipo che il pittogramma, ma non è difficile trovare loghi che presentano solo il logotipo, come ad esempio il logo di Facebook. Non esistono invece loghi con solo il pittogramma.

A questo punto, quali sono le caratteristiche essenziali di un logo? Vediamole insieme.

1. Semplicità

Un logo dovrebbe essere semplice: da ricordare, da riprodurre. Ricollegandomi all’esempio di poco più sopra, l’esempio per antonomasia è il celebre swoosh di Nike.

Lo swoosh di Nike

2. Memorabilità

La memorabilità di un logo è quella che ci fa esclamare wow! quando lo vediamo. L’esempio che porto sempre in questo caso è il logo di FedEx. A una prima occhiata il logo non ci trasmetterà nulla di sensazionale ma, se vi dico di guardare lo spazio bianco che c’è tra la E e la X, perché lì c’è nascosta una freccia, non diventa d’improvviso un logo memorabile? Questa ve la potete giocare durante l’aperitivo con gli amici.

Su Instagram si trovano altri esempi di loghi memorabili:

https://www.instagram.com/p/BrpIeHThEBB/?utm_source=ig_web_copy_link

3. Longevità

Un logo degno di tal nome dovrebbe non passare mai di moda. Scrivo dovrebbe perché purtroppo raramente è così. Soprattutto online assistiamo quotidianamente a brand che cambiano logo stravolgendone completamente gli elementi, i colori, il significato. Questo è un grave errore perché rischiamo che il nostro brand non sia più riconoscibile alla nostra audience. È per questo che consiglio sempre di fare poche modifiche diluite nel tempo, così da abituare il vostro target al nuovo logo. Se riuscite a rendere non percepito il passaggio da un logo e l’altro avete fatto centro.

Redesign nel tempo del logo Ford: escluso quello del 1903 tutti i loghi che si sono succeduti dopo prevedono delle piccole modifiche volte ad attualizzare l’immagine del brand.

Un altro restyling interessante (o meglio rebrand) è quello di Vodafone: i meno giovani ricorderanno sicuramente quando, nel 2001, Omintel entrò a far parte del gruppo Vodafone. Era necessario sostituire il logo di Omnitel con quello di Vodafone, sì, ma come? Il logo verde di Omnitel iniziò ad essere accompagnato con quello rosso di Vodafone: inizialmente era preponderante il primo, ma mano a mano che il tempo passava il verde di Omnitel diminuiva sempre di più, a favore del rosso di Vodafone, fino alla totale scomparsa di Omnitel. Questa operazione di sostituzione mentale durò, durò circa tre anni e la maggior parte di noi non se ne accorse: Omnitel diventò, per i più, semplicemente Vodafone.

4. Versatilità

Un logo versatile è quello che si adatta a vari formati ma soprattutto, a vari dispositivi. Il primo consiglio che mi sento di darvi, è quello di iniziare la realizzazione del vostro logo in bianco e nero: durante la fase iniziale i colori servono solo a farvi andare fuori strada e a farvi perdere tempo.

Se sto pedalando in una via della mia città e vedo un manifesto con un logo, quest’ultimo dovrebbe essere riconoscibile (e fin qui): mi aspetto però di collegare quel logo allo stesso brand anche se lo vedo stampato su una penna, oppure tessuto su una t-shirt. Per prima cosa quindi ricordate che il vostro logo potrebbe non essere solo stampato, ma anche tessuto, o addirittura stampato su video ed è per questo motivo che è fondamentale che prevediate il vostro logo su piattaforme e device diversi.

Un logo che si sviluppa in verticale può stare molto bene in alto a sinistra, nel sito del brand. Lo stesso logo però sono quasi certa che non renderà alla stessa maniera come immagine di profilo su Instagram o su Facebook (e questo perché possiamo caricare solo immagini quadrate). Il mio consiglio è quindi di prevedere delle varianti di logo, da utilizzare all’occorrenza su diverse piattaforme. Un esempio che non ha bisogno di spiegazioni è quello di Glossier.

Homepage del sito web:

Pagina Facebook del brand Glossier:

5. Target

Un logo dovrebbe parlare al vostro pubblico di riferimento. Un esempio che mi piace sempre fare è quello relativo a McDonald’s: ci avete mai fatto caso che in Italia il logo non è rosso e giallo come negli USA ma verde e giallo? Secondo voi perché?

Da una parte c’è la volontà, da parte di McDonald’s, di ripulire la propria immagine agli occhi del consumatore italiano (ma in generale europeo, dato che il logo in verde è presente in tutta Europa): basti pensare alle collaborazioni con Barilla o Parmiggiano Reggiano.

Dall’altro c’è l’impegno ambientale ed energetico, iniziato già nel 2009, che ha portato alla riduzione delle emissioni di Co2, di consumi d’acqua e di cellulosa.

Se sei interessato ad approfondire l’argomento puoi vedere il mio video: Parliamo di loghi.

Fonti

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